Ricordarci in ogni circostanza che Dio ci ama

E troveranno la tomba vuota! Lo stupore e lo sconcerto, l’incredulità di fronte ad un grande mistero anche in questa Santa Pasqua 2020, la tomba è vuota! CRISTO È RISORTO. La pietra tombale è stata tolta. Lui è andato oltre le debolezze e i limiti umani irrompendo nella nostra vita con un silenzio quieto ma pieno d’Amore. In questa Santa Pasqua siamo chiamati a riconoscerLo nel silenzio delle nostre strade, dei nostri cortili, delle nostre piazze. Siamo chiamati a ripartire, arricchiti di Amore familiare, allontanando paure e angosce, nella certezza che Lui è con noi.

Anche nella solitudine , credere e sperare

La sofferenza rende potente la fede

Essere al servizio di tutti

La fede rafforza in noi l’amore

L’amoreL’amore reciproco ci dona la presenza di Dio

Essere costruttori di pace.

Cari fratelli questo maledetto virus ci ha condizionato e cambiato le nostre giornate ciò che sembrava scontato e consueto, una telefonata, un sorriso un abbraccio, il pensare di organizzare una qualsiasi cosa diventa una speranza, che è ancora lontana, e con lei la certezza di dire che è tutto finito!! Ma ciò che ritroveremo poi?? cosa sarà?? Sembra oggi di vivere l’incubo che descriveva il film The day after, dopo un conflitto nucleare, la nuova ricostruzione passerà atteaverso i nostri sguardi le nostre certezze…di vivere, il nostro amare l’altro così come Dio l’ha creato. Ora è il momento di… restare a casa 🌈ringraziando chi sta’effettuando con abnegazione e amore il proprio lavoro in un contesto sociale da conflitto bellico 😱 aspettiamo fiduciosi un nuovo 25 Aprile, dove metaforicamente apriremo di nuovo le nostre case per ritrovarci, apriremo le nostre braccia per accogliere il nostro amico…. come segno di una Liberazione avvenuta Ciao #andra’tuttobene 🌈❤🤓

Luciana e Peppe Marcelli – Referenti Regione Calabria – Reggio Calabria

Indicazioni per una coppia

Più volte in questo periodo a noi sacerdoti viene chiesta una “parola” di conforto, una parola che possa alimentare la speranza e affievolire quella paura che, latente, turba tanti momenti delle nostre giornate …

Ma le parole o meglio la “Parola” è già stata pronunciata:

l’ha pronunciata il nostro Padre celeste e … pronunciandola “… si è fatta carne” ed essa stessa ha parlato, continuando a “creare” realtà di Fede, di Speranza e di Carità nelle nostre anime e nei nostri cuori.

Tante ne potrei citare di queste Parole Divine e preziose, da: “Non abbiate paura Sono Io” a “Io sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”!

Queste, e tante, tante altre, riascoltiamole con attenzione, per non far vincere lo sconforto della solitudine e la paura di un domani incerto e pericoloso!!!

Inoltre oggi non c’è molto da aggiungere alle migliaia di parole pronunciate con Sapienza e Fede da tante persone capaci ed ispirate a partire da Papa Francesco, Vescovi, Sacerdoti e cultori della storia e della vita vissuti come dono.

Voglio comunicarvi allora un’avventura che ho immaginato condividere con Luigi e Maria i quali, sappiamo bene, hanno avuto come punto di forza della loro santità, “la quotidianità”, rendendo “straordinario l’ordinario”.

Ma ora che invece stiamo vivendo nello straordinario?

Come rendere questa straordinarietà ordinarietà con la Santità coniugale che, con il Sacramento del Matrimonio ogni coppia ha ricevuto?

Li voglio immaginare oggi, in questo contesto di immobilità fisica nel “noi restiamo a casa!”

Quello che scrivo dovreste ora immaginarlo e provare a viverlo realmente, fatelo diventare “percorso di santità, al tempo del corona virus”, con Luigi e Maria!!!

Sappiamo bene che ogni mattina, prima del buongiorno, partecipavano all’Eucarestia e questa esperienza dava senso e significato a tutta la loro giornata, ora come avrebbero fatto?

Come ogni coppia, Luigi avrebbe potuto dire ogni mattina a Maria: “Amore mio ecco il mio corpo donato a te” e Maria avrebbe potuto dire a sua volta: “Ecco il mio corpo donato a te”, avrebbero pronunciato le parole della “Consacrazione” e in un bacio che dolcemente e amorevolmente sfiora le labbra l’uno dell’altro fare Eucarestia, essere Eucarestia, essere cioè “Rendimento di grazie” l’uno per l’altra.

Dopo un bacio sarebbero stati Eucarestia nel dirsi gioiosamente: “Buongiorno amore mio”, “che meraviglia Eucaristica il nostro Amore”.

Ed ora lasciamo il condizionale e…

Allo svegliarsi dei figli si può essere Eucarestia accogliendoli con il “Buongiorno!!!” E, vista la convivenza forzata, si potrebbe essere Eucarestia con la colazione tutti insieme!

Eucarestia è “rendimento di grazie” e la si può vivere in ogni istante con il corpo che diventa dono offerto a … te!!!

Le varie attività della mattina, se pur con un pò di confusione, studio, lavoro e faccende casalinghe.

Che ricchezza!!!

Così il pranzo, esperienza dimenticata da tempo, nel ritrovare la famiglia riunita allo stesso orario, che meraviglia riscoprire dialoghi, battute, vita vissuta!

Tra le tante battute ironiche di questi giorni: “Sono rimasto a casa con i miei familiari, però non sono poi tanto male …” aggiungerei … si può continuare a stare insieme!!!

E così nel pomeriggio (o anche al mattino) qualche momento di preghiera tra le mille proposte dei mezzi di comunicazione che ci fanno capire che in fondo l’edificio Chiesa è chiuso ma la Chiesa, Corpo di Cristo è aperta al mondo e ai cuori di chiunque voglia!!!

Si potrebbe riscoprire quella dimensione di Chiesa domestica “Domus Ecclesie” dove e quando tutto ebbe inizio …

Famiglia: “Grande Chiesa” non più “Piccola”, ma Grande, Vera, Autentica, Reale …!!!

Si!!! Tutta la giornata potrebbe diventare una esperienza Eucaristica e nei momenti di tensione, certamente inevitabili … che meraviglia anche l’Atto Penitenziale, un chiedere scusa, non solo a Dio, che misericordiosamente perdona, chiedere scusa al coniuge, o ai figli, o ai genitori o … a te stesso, si: “sei capace di perdonarti???”

Che scuola questo tempo, che modello che sono ancora oggi Luigi e Maria!

E… arrivata la sera dopo cena ognuno si ritira un pò in se stesso, un pò di svago poi un esame di coscienza e … un meritato riposo e Luigi e Maria si ritrovano in quel dolce abbraccio che dice nella reciprocità: “Grazie di esistere per me”, in quell’abbraccio che oggi e per sempre dice Amore!!!

Amore gratitudine!

Amore offerto e ricevuto!

Amore Eucaristico!

Amore per sempre!!!

Amen!!!

Dolce sonno Amore mio!!!

Amen!!!

don Emilio Lonzi – Consigliere Ecclesiastico A.Mar.Lui

Creare intorno a noi un clima gioioso di famiglia.

Facciamo nostri i desideri degli altri

Preservare nell’amare

Volere il bene del fratello

Accogliere il diverso da me

Buona domenica “Laetare”

COGLIERE IN GONI CAMBIAMENTO UN’OPPORTUNITA’ DI CRESCITA

Essere responsabili del bene comune.

Buona Solennità di San Giuseppe!!!

Far rinascere nel nostro cuore la speranza.

Nel giorno in cui la Chiesa celebra il Santo patrono degli innamorati, ricordiamo due sposi che hanno vissuto “l’amore coniugale” nella luce del Vangelo: Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

Sono i primi coniugi ad essere beatificati come coppia. Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini hanno vissuto a Roma nella prima metà del secolo ventesimo, un secolo in cui, come ha detto Giovanni Paolo II, “la fede in Cristo è stata messa a dura prova”.

Ascolta il servizio con la voce di San Giovanni Paolo II

In anni e tempi difficili, i coniugi Beltrame Quattrocchi “hanno tenuto accesa la lampada della fede” e l’hanno trasmessa ai loro quattro figli. Tre di questi erano presenti, il 21 ottobre del 2001, in piazza San Pietro durante la cerimonia di beatificazione dei loro genitori. Durante l’omelia, San Giovanni Paolo II ha ricordato che Luigi Beltrame Quattrocchi e Maria Corsini hanno vissuto in modo esemplare, nella vita familiare, “il mistero grande dell’amore di Dio”:

“Hanno assunto con piena responsabilità il compito di collaborare con Dio nella procreazione, dedicandosi generosamente ai figli per educarli, guidarli, orientarli alla scoperta del suo disegno d’amore”.

Matrimonio e figli

La via della santità percorsa dai coniugi Beltrame Quattrocchi è legata in particolare ad una data: il 25 novembre del 1905, il giorno del matrimonio nella Basilica romana di Santa Maria Maggiore. Sin dal primo giorno, Luigi e Maria vivono il loro matrimonio come un cammino verso Dio. Tra il 1906 ed il 1914 nascono 4 figli. L’ultima è Enrichetta, nata il 6 aprile del 1914 dopo una gestazione difficile. Il ginecologo, al quarto mese di gravidanza, chiede ai genitori di abortire. Ma entrambi i genitori rispondono con un categorico” no “all’aborto. Nel 1940 la madre affida i figli alla protezione della Madonna del Divino Amore. Le giornate della famiglia Beltrame Quattrocchi sono scandite dalla partecipazione alla Messa, dalla recita serale del Rosario, dall’adorazione notturna. Dagli appunti di Maria nascono libri di carattere educativo, punti di riferimento ancora attuali per le famiglie. 

Cammini di santità

Durante la Prima Guerra Mondiale, i due coniugi sono impegnati ad assistere i soldati, i feriti e le famiglie in difficoltà. Nel 1922 i figli Filippo e Cesare esprimono il desiderio di farsi sacerdoti. La figlia Stefania decide di farsi religiosa.  Luigi e Maria sono colmi di gioia nel dare i loro figli al Signore. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, vede Luigi e Maria ancora una volta in prima linea in opere di carità. Nel 1951 muore Luigi, già affaticato da un infarto. Il 26 agosto 1965, dopo la recita dell’Angelus a mezzogiorno, mamma Maria si spegne tra le braccia della figlia Enrichetta.  La testimonianza dei coniugi Beltrame Quattrocchi, ha affermato San Giovanni Paolo II, è un esempio, un modello esemplare per le famiglie:

“Oggi abbiamo una singolare conferma che il cammino di santità compiuto insieme, come coppia, è possibile, è bello, è straordinariamente fecondo ed è fondamentale per il bene della famiglia, della Chiesa e della società”.

Sposi secondo il Vangelo

Le tombe dei coniugi Beltrame Quattrocchi si trovano nel Santuario del Divino Amore a Roma. “Sposi e genitori – si legge nell’epitaffio – secondo il Vangelo vivendo insieme la grazia del matrimonio ne hanno scalato insieme le vette. Lassù cantano insieme l’eterno magnificat mentre qui attendono la resurrezione sotto lo sguardo dolcissimo della Madonna del Divino Amore. Sposati il 25 novembre 1905. Beatificati da Sua Santità Giovanni Paolo II il 21 ottobre 2001”. Per Enrichetta Beltrame Quattrocchi si è aperto, nel 2018, il processo di beatificazione