Nella nostra società tutto sembra essere accelerato e rischia di rubare tempo e spazio da dedicare ai nostri bisogni più profondi, allora forse è il momento di rallentare, di ritagliare degli angoli di silenzio.

Siamo in tempo di quaresima, un periodo propizio per fare spazio e lasciare dei momenti da dedicare a noi, alla preghiera, all’ ascolto, nel silenzio, lontani dal frastuono del mondo. L’invito è quello di prendersi del tempo di silenzio, anche di solitudine, per riappropriarsi di se stessi, ascoltare il ritmo del cuore e riscoprire la speranza e la forza di Dio in noi, lasciando andare quello che ci impedisce di essere liberi, riscoprendo il sapore della vita e di chi ci sta accanto.

I Beati Coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi amavano molto dedicare delle attenzioni all’ altro, sia esso coniuge, figlio, amico, ritagliandosi anche un tempo per scrivere delle bellissime lettere d’amore.

Questa rubrica vuole costituire uno spazio aperto per raccontare qualcosa di noi, le gioie, le preoccupazioni, i dolori che accompagnano quotidianamente la nostra vita.

Chiunque può scrivere condividendo domande, testimonianze, dubbi o anche solo per chiedere un consiglio e una preghiera, nella certezza di trovare una risposta. La condivisione rappresenta una ricchezza, aiuta a sentirsi meno soli, più compresi in un mondo che ha ritmi sempre più accelerati e che lascia poco spazio all’ ascolto e alla riflessione.

Vi aspettiamo con gioia…

In questo vangelo della quinta domenica di quaresima viene presentato il più grande miracolo di Gesù: la resurrezione di Lazzaro. Fratello minore di Marta e Maria è anche un amico di Gesù. Lo dimostra il fatto che il Signore piange commosso, mostrando quindi la sua grande umanità e la sua grande empatia con tutte le vicende che ci portano dei dispaceri, come la morte stessa, che ci fa piangere quando muore uno dei nostri cari.
L’argomento potente di questo vangelo è quindi la vita, che Dio ci dona in quanto Gesù è più forte della morte e ci dona la resurrezione.
Gesù va oltre la vita biologica: infatti noi possiamo essere vivi, ma in realtà morti interiormente. Il Signore quindi va oltre: ci vuole guarire spiritualmente.
Gesù vuole molto bene al suo amico Lazzaro ed infatti viene chiamato quando è ancora malato. Tuttavia il Signore fa un discorso in apparenza strano sulla luce, dicendo che sono dodici le ore giorno. Perchè?
Perchè il tempo della Grazia è luminoso ed è ben definito, cioè è in accordo con i tempi di Dio, che spesso non sono i nostri tempi.
Infatti Gesù non accorre subito da Lazzaro, ma aspetta che lui muoia, perchè deve dimostrare qualcosa di più grande di una semplice guarigione; vuole darci cioè la vita quando essa è finita.
Questo succede anche nella nostra vita: quando tutto va male, tutto va a rotoli, sembra che Dio sia assente, che non voglia intervenire per aiutarci. Sembra a volte che Dio si sia dimenticato di noi, invece Lui ha un disegno più grande che procede secondo i Suoi tempi e non secondo i nostri: Dio non risolve i piccoli problemi; il Signore va in profondità per il risolvere l’enigma più grande, quello della morte.
Lazzaro viene fuori dal sepolcro quando sembra impossibile, quando già manda cattivo odore; Gesù infatti non ama le nostre barriere, ama noi. Ci ama nonostante le nostre barriere, anche quando ritieniamo di non essere amabili.
Gesù invece ci ama nonostante tutti i nostri peccati e le nostre maschere e va oltre il sepolcro entro cui ci nascondiamo.
Gesù dice a Lazzaro ed a noi: “Vieni fuori!”, cioè vieni alla luce insieme al Signore, per sperimentare nella vita di ogni giorno l’amore di Dio.
Davanti a Dio non dobbiamo nasconderci a causa dei nostri peccati. Cristo al contrario è venuto per tirare fuori ciò che è nascosto.
Come coppie il nostro compito è quello di testimoniare la Resurrezione, cioè l’esperienza di un amore senza condizioni l’uno per l’altra, l’Amore cristiano.
Quell’amore che ci consente, alla Sua presenza, di essere noi stessi e di amare senza limiti e senza difese il nostro coniuge e tutta la comunità cristiana.

Per me sono il più grande esempio di santità e di vita piena della vocazione matrimoniale. Una coppia che non portava una spiritualità forzata, nata da un sentimento di obbligo, un dovere che, se non adempiuto, verrà punito. Ma, dall’esperienza piena di Gesù in mezzo alla casa. Dio non era un ispettore, ma la persona più importante che abitava accanto alla casa, che faceva colazione con loro, giocava con i bambini, parlava al tramonto. E, come una luce non può essere posta sotto un tavolo, ma nel luogo più alto per risplendere, hanno diffuso la luce e il fuoco dello Spirito Santo che ha rischiarato e acceso i loro cuori agli ammalati che hanno aiutato a fare pellegrinaggi, agli sposi chi hanno seguito il corso di formazione al sacramento del matrimonio che hanno insegnato, le persone che hanno contribuito a salvare durante la seconda guerra mondiale e, soprattutto, i loro figli. Che coppia meravigliosa! Mi ispirano a vivere anche in futuro un matrimonio fecondo, pieno di Dio.

Nella quarta domenica di Quaresima, chiamata anche domenica Laetare, ci viene proposto il brano evangelico del cieco nato. Gesù appena uscito dal tempio,incontra un uomo cieco dalla nascita; subito i discepoli chiedono al loro maestro quale fosse il suo peccato. Per la mentalità del tempo, si riteneva infatti che una malattia, o una deformità fossero la naturale conseguenza dei peccati commessi. Qualora la condizione di handicap fosse stata presente dalla nascita, i peccati erano stati compiuti dai genitori. Gesù quindi scardina innanzitutto questa mentalità sbagliata; Dio è amore, è morto per noi. Non ci mette alla prova, né è causa delle nostre malattie; dobbiamo imparare ad affrontare le situazioni difficili alla luce di Dio, che al contrario è al nostro fianco e ci guida. Dobbiamo vedere come vede Dio. Lui guarda il cuore. Come ci suggerisce San Paolo, dobbiamo comportarci come figli della luce. Gesù è presente realmente nella nostra vita e nel nostro quotidiano ed agisce in noi. Infatti si avvicina al cieco nato, sputa per terra,prende del fango e glielo spalma sugli occhi e lo invita a lavarsi nella piscina di Siloe. Il cieco, fatto ciò che il maestro gli aveva ordinato, iniziò a vedere. Il gesto di Gesù rimanda alla creazione dell’uomo e vuole riportare l’umanità intera alla condizione prima del peccato. Gesù ci aspetta, crede in noi, dobbiamo imparare a guardare le cose oltre l’apparenza; con il Sacramento del Battesimo siamo divenuti luce del mondo. Noi famiglie, dove ci sono le tenebre dovremmo portare la luce. Le nostre famiglie devono essere dei piccoli Paradisi Terrestri; ma per fare ciò dobbiamo mettere da parte il nostro orgoglio. Dobbiamo quindi imparare ad “Amare da morire”; cerchiamo di non litigare fra di noi e di educare i nostri figli a fare lo stesso. I beati ci insegnano che il nostro coniuge è la Parola di Dio; Lui sollecita gli sposi ad onorarsi e rispettarsi sempre, per essere canale di grazia l’uno per l’altro e realizzare insieme la volontà di Dio.

Riflessione della terza domenica di quaresima.
In questa terza domenica di Quaresima il Vangelo di Giovanni, al quarto capitolo, ci propone l’incontro di Gesù con una samaritano al pozzo di Sichar. L’evangelista racconta un episodio che rimanda alle vicende del profeta Osea e insegna questa parola di Dio: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.
Il profeta della Samaria Osea era molto innamorato di sua moglie, dalla quale aveva avuto tre figli; tuttavia la donna lo tradisce molte volte. Era quindi a tutti gli effetti una adultera. Durante l’ultimo di questi tradimenti, Osea trova la moglie, che nel frattempo si era allontanata da casa, e si sfoga in malo modo rinfacciandole tutto. A questo punto Osea, secondo la legge ebraica, avrebbe potuto ripudiare e condannare la moglie alla lapidazione. Ma il profeta, ancora innamorato nonostante tutto le propone: “Andiamo nel deserto e facciamo insieme un nuovo viaggio di nozze”.
Il profeta infatti aveva capito che sua moglie non si sentiva amata ma solo sfruttata. Osea infatti obbedisce al comandamento del suo cuore, cioè quello dell’amore che supera la legge.
Ugualmente Gesù non giudica la samaritana, ma vuole insegnarci che la Sua sorgente di Acqua Viva é per tutti che vogliono seguirlo liberamente. Questa sorgente di Acqua Viva ci é stata donata tramite l’acqua del Battesimo, tramite lo Spirito Santo.
Noi sposi non dobbiamo dimenticare di essere noi stessi sorgente di Acqua Viva, in virtù della grazia ricevuta mediante il Sacramento del Matrimonio.
Ci piace concludere con una preghiera tratta dal libro: Un mese con Maria e Luigi di Giulia Paola Di Nicola e Attilio Danese.
… Tu che un giorno avresti insegnato alla samaritana di Sichar che, appunto perché Iddio é Spirito la Sua casa – e quindi la Tua casa – non è circoscritta né nel tempio manufatto né nella città santa di Gerusalemme, né nel monte Oreb, ma negli spazi senza confini dello Spirito e della Verità, Tu ami dimorare, insieme al Padre Tuo e con il Tuo Santo Spirito, in quel tempio non manufatto nel quale Tu stesso trasformi i nostri cuori ogni qual volta accolgono Te con la Tua Grazia: “Il Tempio di Dio che siete voi” (1 Cor 3,17)

All’iniziativa, organizzata da diverse università pontificie e dalla Cattolica di Avila, hanno preso parte alcuni rappresentanti dei Dicasteri delle Cause dei Santi, per la Cultura e l’Educazione e per l’Evangelizzazione che hanno riflettuto sul tema “Donne nella Chiesa: artefici dell’umano”

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

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Donne sante, donne esempio di vita cristiana: sono state loro le protagoniste della “Giornata celebrativa. Donne nella Chiesa: artefici dell’umano” che si è svolta questo pomeriggio alla Pontificia Università Urbaniana in preparazione al convegno internazionale che, sullo stesso tema, si terrà fra un anno, il 7 e l’8 marzo. L’evento è stato voluto dall’ateneo specializzato nella formazione del clero missionario insieme all’Università Cattolica di Avila (UCAV), alla Pontificia Università della Santa Croce, alla Pontificia Facoltà Teologica Teresianum e all’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, con il patrocinio dei Dicasteri delle Cause dei Santi, per la Cultura e l’Educazione e per l’Evangelizzazione – Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo. Ad aprire i lavori il rettore dell’Urbaniana, padre Leonardo Sileo, che ha evidenziato la necessità, oggi, di riconoscere la presenza di tanti santi e sante nell’intera famiglia umana e il bisogno di imparare a vivere consapevolmente e fruttuosamente dalla vita dei santi e della santità femminile in particolare. María del Rosario Sáez Yuguero, rettore dell’Università Cattolica di Avila, tornando sulla figura di Teresa d’Avila, “maestra di vita spirituale, modello di donna del nostro tempo” e dalla quale si impara che non si può incontrare la felicità se non si sperimenta Dio nella propria vita, ha ripreso le fila del convegno interuniversitario “Donne Dottori della Chiesa e Patrone d’Europa in dialogo con il mondo d’oggi” organizzato un anno fa, sempre all’Urbaniana, e che avrà il suo seguito in quello pensato per il prossimo anno.

Un pellegrinaggio giubilare dedicato alle donne dottori della Chiesa

Di “Santità e Giubileo del 2025” ha parlato monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione, che ha annunciato l’inserimento fra i pellegrinaggi giubilari di un cammino dedicato alle donne patrone e dottori della Chiesa e ha evidenziato che il tema della santità assume oggi un interesse maggiore alla luce del cammino che la Chiesa sta compiendo, soprattutto rileggendo i tratti di quei “santi della porta accanto” che Papa Francesco descrive nella sua Esortazione Apostolica Gaudete et Exultate. Monsignor Fisichella ha spiegato che la vita di santità si esprime nella vita della sequela e che la via della santità è legata alla natura stessa della Chiesa, dove nessuno è escluso da questa chiamata. “La santità è l’impegno di vita per i credenti – ha aggiunto – con un richiamo a uno stile di vita coerente, che al primo posto pone l’ascolto della Parola di Dio”. Ricordando poi il motto scelto da Francesco per il Giubileo del 2025, “Pellegrini di speranza”, il presule ha chiarito che “la chiamata alla santità impone un pellegrinaggio che comporta la conversione del cuore” e che “la via della santità non è chiusa in sé stessa, ma produce, a sua volta, santità e santifica”.

Una pubblicazione sulle patrone d’Europa e il programma delle Giornata dedicata alle donne

I diversi aspetti della santità al femminile

Ha offerto una panoramica delle cause di canonizzazione al femminile il segretario del Dicastero per le Cause dei Santi, monsignor Fabio Fabene, precisando che con Papa Francesco sono state canonizzate 26 donne, ne sono state beatificate 130 mentre per 151 è stato aperto l’iter. “Le donne sante offrono un esempio di capacità e perseveranza” ha detto monsignor Fabene rimarcando che il contributo fondamentale riportato dalla donna nel tessuto ecclesiale è quello della tenerezza, richiamato spesso dal Papa, e che la chiave di volta della santità al femminile è la volontà di perfezionarsi e prodigarsi per gli altri. Il sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, Antonella Sciarrone Alibrandi, ha offerto, invece, un esempio di “Santità femminile ed educazione” tracciando il ritratto di Armida Barelli, cofondatrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che ha speso la sua vita perché la cultura fosse aperta a tutti e soprattutto alle donne. Quanto alla santità nella famiglia e nel matrimonio Gabriella Gambino, sottosegretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, ha citato diversi esempi partendo da Gregorio e Nonna fino ai coniugi Beltrame Quattrocchi. “Oggi la Chiesa sta acquisendo la consapevolezza di tante famiglie della porta accanto che hanno lasciato una traccia di vita cristiana” ha osservato, facendo poi notare che quello delle coppie è un cammino insieme verso il cielo, dove la santità consiste nell’intrecciare la dimensione orizzontale e verticale della vita. Ma oggi, c’è santità, anche nelle tante famiglie al femminile, dove donne eroiche, rimaste sole, cercano di salvare i legami familiari.

I relatori della giornata dedicata alle donne

Donne artefici dell’umano

A Vatican News Cristina Reyes, vice-rettore della Pontificia Università della Santa Croce, che ha illustrato i contenuti del convegno sulle donne in programma nel 2024, ha precisato che l’idea della due giorni sulla quale sta lavorando il comitato organizzatore è quella di riflettere su persone reali, storie, fatti e parole di donne che hanno vissuto la loro esperienza cristiana con pienezza. Il prossimo anno le donne “artefici dell’umano” di cui si discuterà sono 10, di diverse parti del mondo. Tra loro Madeleine de Jésus, dalla Francia, Elizabeth Ann Seton, dagli Stati Uniti, Mary MacKillop dall’Australia, Laura di Santa Caterina da Siena, dalla Colombia, Madre Teresa di Calcutta, dall’Albania. Sono tutte religiose, ognuna con una propria spiritualità, e una propria testimonianza di vita, riflette la professoressa Reyes che evidenzia anche la profondità di queste donne nel vivere la sofferenza. “La donna si contraddistingue per la profondità con cui sperimenta la vita in tutte le sue fasi – continua il vice-rettore della Santa Croce – e poi per la capacità di focalizzarsi sulle persone, specialmente quelle più vulnerabili, e per la generosità nell’accompagnare e curare gli altri”. Quanto al contributo delle donne nella Chiesa, per la professoressa Reyes è da identificare, in particolare, nella trasmissione della fede. 

Ascolta l’intervista integrale a Cristina Reyes

L’obiettivo del prossimo convegno è l’evangelizzazione, dice al nostro microfono la professoressa Lorella Congiunti, docente alla Pontificia Università Urbaniana e membro della segreteria organizzativa, “farci strumento di questa missione che abbiamo come donne, come battezzate”. Il convegno di un anno fa sulle donne dottori della Chiesa e patrone d’Europa ha offerto un contributo di conoscenza di queste figure di sante, di cui spesso si conosce solo il nome, riconosce la professoressa Congiunti, si è discusso del loro pensiero, della loro vita e sono state presentate testimonianze sulla loro attualità. Ma il convegno ha dato pure un grande contributo “di sinodalità accademica” per la collaborazione fra atenei che si è sviluppata. Una collaborazione che vede a lavoro donne e uomini, “un lavoro di grande ricchezza”, di ricerca soprattutto, perchè è volto non solo ad approfondire la conoscenza delle grandi donne sante, ma anche di tante altre. “In tutto il mondo ci sono tante piccole figure che hanno contribuito tantissimo alla edificazione di un mondo migliore, all’edificazione delle Chiese locali – conclude la professoressa Congiunti – hanno illuminato e ci possono illuminare ancora”.

Ascolta l’intervista integrale a Lorella Congiunti

08 marzo 2023, 22:06

È con grande entusiasmo che l’Associazione AMARLUI annuncia la sua presenza mensile su Radio Mater a partire da sabato 11 marzo. Grazie alla formazione di una piccola ma appassionata redazione composta da Barbara Pucarelli, Felice Scarlatella e don Emilio Lonzi, A.Mar.Lui. avrà uno spazio radiofonico dedicato alla promozione della solidarietà e della giustizia sociale.

La trasmissione, condotta da Angelo Petrone e con l’accompagnamento musicale di Daniele Ricci, andrà in onda dalle 12:20 alle 13:00, sotto tutte le frequenze di Radio Mater, che possono essere ascoltate anche in diretta sul sito www.radiomater.org. Inoltre, la trasmissione rimarrà disponibile sul sito per 10 giorni al link www.radiomater.org/ultimeregistrazioni.

Radio Mater è una delle stazioni radiofoniche più seguite in Italia, con frequenze in molte città di diverse regioni, dal nord al sud del paese. Grazie alla presenza su questa emittente, A.Mar.Lui. avrà la possibilità di raggiungere un pubblico sempre più ampio e diffondere il suo messaggio di solidarietà e inclusione.

La collaborazione tra A.Mar.Lui. e Radio Mater è una grande opportunità per portare avanti importanti iniziative a sostegno dei più vulnerabili e promuovere la cultura della solidarietà in Italia. Siamo certi che la voce di A.Mar.Lui. sarà un contributo prezioso per la stazione radio e per tutti coloro che desiderano un mondo più giusto ed equo.

Radio Mater

Frequenze Radio Mater

Lista completa delle frequenze FM di Radio Mater per ascoltarla in diretta dove volete.

CittàRegioneFrequenza
Aeroporto della MalpensaLombardia95.3
AlessandriaPiemonte95.3
AnconaMarche93.6 / 96.9
ArezzoToscana93.00
Ascoli PicenoMarche106.9
AsiagoVeneto104.6
Barberino di MugelloToscana93.9 / 96.4
BariPuglia95.45
BergamoLombardia88.85 / 92.2
BresciaLombardia88.7
CampobassoMolise93.8 / 96.00
CataniaSicilia92.5
ChietiLazio101.4
CremonaLombardia88.7
DomodossolaPiemonte96.9 / 106.1
ErbuscoLombardia88.7
FirenzeToscana93.9
FoggiaPuglia96.00
GrossetoToscana89.5 / 95.8
IserniaMolise96.9
La SpeziaLiguria99.5
LancianoAbruzzo101.5
LeccoLombardia89.4 / 90.6 / 95.3 / 99.4
LericiLiguria99.5
LivignoLombardia88.4 / 88.6
LivornoToscana93.9
LodiLombardia88.7 / 88.85 / 95.3
LuccaToscana93.9
MagentaLombardia95.3
MassaToscana93.9 / 106.95
MessinaSicilia96.3 / 96.6
MilanoLombardia95.3
MilazzoSicilia89.4
MonzaLombardia95.3
NovaraPiemonte95.3
OvadaPiemonte95.3
ParmaEmilia Roamagna88.7
PaviaLombardia95.3
PescaraAbruzzo101.5
PiacenzaEmilia Roamagna88.5 / 88.7 / 95.3
PisaToscana93.9
PistoiaToscana93.9
PratoToscana93.9
Reggio di CalabriaCalabria96.3
RomaLazio93.5
SarzanaLiguria93.9 / 107.00
SavonaLiguria106.8
SenigalliaMarche93.6 / 96.9
SienaToscana98.4
SondrioLombardia93.8
TeramoAbruzzo96.5
TorinoPiemonte105.75
TrentoTrentino Alto Adige90.3
TrevisoVeneto100.25
Trezzo sull AddaLombardia88.85 / 92.2 / 95.3
UgentoPuglia102.00
VareseLombardia87.7
VastoAbruzzo101.4
VeneziaVeneto100.1
VerbaniaPiemonte87.6

Nella seconda domenica di Quaresima la liturgia propone il brano della Trasfigurazione. Questo passo del Vangelo, ci prefigura la Resurrezione, la condizione dei risorti, l’essere faccia a faccia con Dio per poterlo vedere ed ascoltare.
Dio per manifestarsi a noi ci conduce in disparte, lontano dalla routine, dai rumori del mondo, fuori dalle occupazioni quotidiane. In queste situazioni di silenzio e di forte preghiera, scopriamo com è bello stare con Dio che ci avvolge con il suo Spirito; è lì che lo ascoltiamo e possiamo vederlo. Questa speranza deve darci la consapevolezza di sapere che Dio è con noi, e ci dice di non temere. Gesù però cammina con noi anche quando non riusciamo a vederlo ed è presente sempre nella nostra vita di coppia. Noi coppie cristiane non dobbiamo mai dimenticare di essere la manifestazione più alta dell’Amore. In questo periodo di Quaresima certi che Cristo, il risorto non ci lascia mai soli; quindi scendiamo dal monte e viviamo una vita ordinaria in modo straordinario, seguendo le orme di Luigi e Maria con lo sguardo “dai tetti in su”

Nella prima domenica di Quaresima, troviamo il brano del Vangelo delle Tentazioni. Gesù è condotto nel deserto dallo Spirito dopo essere stato battezzato nel Giordano. Ognuno di noi come coppia e come famiglia vive le tentazioni, ovvero la difficoltà di capire ed accettare le situazioni che la vita ci pone di fronte. Questo Vangelo oggi ci chiede di vivere e di attraversare le tentazioni; è un passaggio necessario per la nostra crescita. Dobbiamo dare un senso Vero alla nostra Fede, dobbiamo affrontare le tentazioni sapendo e avendo la certezza che non siamo soli. Dio grazie al sacramento del Matrimonio è in noi, cammina al nostro fianco; in questa Quaresima dobbiamo tornare alla Parola, per essere testimoni forti e convinti. Le tentazioni di cui ci parla il brano sono tre; il numero Tre ha una forte valenza simbolica. Ognuno di noi spesso è tentato nell’adesione totale a Dio, usando cose buone a fin di bene, il diavolo infatti insinua spesso dubbi e insicurezze nei nostri rapporti coniugali o familiari; dobbiamo quindi imparare ad applicare sempre il discernimento nelle nostre situazioni di vita. Le tre tentazioni toccano i bisogni dell’uomo, ci rivelano gli idoli del mondo: la volontà di possedere, la volontà di apparire, il potere. Attraversiamo come famiglia e come coppia cristiana le tentazioni mediante gli strumenti che la chiesa ci offre, per vivere al meglio la Quaresima: Preghiera, Digiuno e Penitenza. Insieme mettiamoci in cammino come piccole chiese domestiche per essere sempre pronti e per fidarci totalmente di Lui.

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31 agosto (Cosa significa discernere)

Discernere è un atto che riguarda tutti, in esso si concretizza un progetto di vita e la nostra
relazione con Dio. Il discernimento è un esercizio di intelligenza, perizia, volontà per cogliere il
momento favorevole. I costi del discernimento sono: situazioni inattese e non programmate
nel prendere delle decisioni che possiamo prendere solo noi, non c’è uno che le può prendere
al nostro posto, pur potendo chiedere consiglio.
Il discernimento coinvolge gli affetti, prendere la decisione giusta ti porta sempre ad una gioia
finale, anche se nel cammino bisogna soffrire un po’ l’incertezza. Alla fine dei tempi anche Dio
farà discernimento su di noi.
Il discernimento comporta fatica, ma è indispensabile per vivere. Occorre sapere cosa è
veramente importante per me ora, richiede un rapporto filiale con Dio che però non impone
mail il suo volere perché vuole essere amato e non temuto, e l’amore si vive solo nella libertà.
Per discernere bisogna saper amare.

7 settembre (un esempio: Ignazio di Lojola)

Inizialmente i pensieri del mondo sono attraenti,
però poi diventano una cosa vuota, i pensieri di Dio
dapprima suscitano resistenza ma poi portano ad
una pace sconosciuta. Il discernimento presuppone
una storia, un percorso che abbiamo già iniziato e
che dobbiamo sapere dove ci porterà. Il
discernimento è l’aiuto a riconoscere i segnali con i
quali il Signore si fa incontrare nelle situazioni
impreviste, perfino quelle spiacevoli.

28 settembre (gli elementi del discernimento: la familiarità con il Signore)

La preghiera è un aiuto indispensabile per il discernimento perché ci consente di rivolgerci a
Dio come si parla ad un amico, appunto la familiarità con il Signore. Il segno dell’incontro con il
Signore è la gioia.

5 ottobre (Gli elementi del discernimento: conoscere se stessi)

Spesso non riusciamo a fare un buon discernimento perché non conosciamo noi stessi, vi è un
dialogo insufficiente tra vita religiosa e dimensione umana, cognitiva, affettiva. Si ignorano
quali sono i nostri desideri più profondi. Conoscere se stessi implica un paziente lavoro di
scavo interiore, occorre fermarsi per prendere consapevolezza sul nostro modo di fare, sui
nostri sentimenti e su ciò che ci condiziona nella vita.
E’ importante l’esame di coscienza non per capire i peccati commessi ma per capire il percorso
dei sentimenti, ciò che mi ha reso felice, ciò che mi ha reso triste.

12 ottobre (gli elementi del discernimento: il desiderio)

Il discernimento è una forma di ricerca, che nasce da qualcosa che ci manca. Desiderio
(mancanza della stella) indica la mancanza di un punto di riferimento che orienta il cammino e
quindi evoca una tensione per raggiungere un bene che ci manca, quindi il discernimento
diventa una sorta di bussola per capire dove sto andando. Il desiderio dura nel tempo. Il
desiderio ti rende forte, coraggioso, ti fa andare avanti nonostante le difficoltà.

19 ottobre (gli elementi del discernimento: il libro della propria vita)

Per il discernimento è importante conoscere la propria storia di vita. Essa ci consente di
cogliere sfumature e dettagli importanti che possono rivelarsi aiuti preziosi fino a quel
momento rimasti nascosti. Il bene è nascosto e pertanto va ricercato. Leggere la propria vita
porta ad educare lo sguardo, consente di vedere i piccoli e grandi miracoli che Dio fa nella
nostra vita. Il discernimento è la lettura narrativa dei momenti belli e bui della nostra vita.

26 ottobre (gli elementi del discernimento: la desolazione)

La desolazione è l’oscurità dell’anima, il turbamento interiore, lo stimolo verso le cose basse e
terrene, l’inquietudine dovuta alle agitazioni e tentazioni. L’anima così si inclina alla sfiducia, è
senza speranza è senza amore. Anche la desolazione è importante e ci dice qualcosa della
nostra vita purchè non abbiamo fretta di liberarcene. E’ importante imparare a leggere la
tristezza per capire cosa significa per me. Essa può essere un campanello d’allarme per meglio
leggere la nostra vita da cui si può uscire rafforzati e nessuna prova non può essere superata.

16 novembre (perché siamo desolati)

Lo stato spirituale della desolazione si ha quando nel cuore è tutto buio e triste, tuttavia
questo stato può essere un’occasione di crescita se provoca “uno scuotimento dell’anima”.
Favorisce la vigilanza e l’umiltà, ci scuote dal vento del capriccio. Non si può vivere una
serenità asettica che non tiene conto dei sentimenti (in questo caso la tristezza), perché
altrimenti non saremmo attenti alle sofferenze degli altri e incapaci di cogliere la nostra. Nella
vita quando si fa una scelta occorre sempre pagare un prezzo: il prezzo della decisione, il
prezzo di fare uno sforzo per poter uscire da uno stato di indifferenza. La desolazione è un
invito alla gratuità, ci offre la possibilità di crescere e di iniziare una relazione più matura con il
Signore e i fratelli. Nella desolazione tu cerchi Dio.

23 novembre (la consolazione)

La consolazione è la luce dell’anima. Essa è una esperienza di gioia interiore che permette di
vedere la presenza di Dio in tutte le cose e pertanto rafforza la fede e la speranza e quindi la
forza di fare il bene. Vivere la consolazione ci permette di non arrenderci di fronte alle
difficoltà. Con la consolazione la persona si sente avvolta dalla presenza di Dio in una maniera
sempre rispettosa della propria libertà. La consolazione riguarda soprattutto la speranza ed è
protesa verso il futuro facendoti fare scelte fino a quel momento rimandate. La consolazione è
un dono dello Spirito Santo che consente una familiarità con Dio che sembra annullare le
distanze. Attenzione alle false consolazioni che cerchiamo a tutti i costi e che si verificano in
maniera caotica e chiassosa, invece la vera consolazione è leggera e soave.

30 novembre (la consolazione autentica)

La consolazione autentica è una sorta di conferma del fatto che stiamo compiendo ciò che Dio
vuole da noi, che camminiamo sulle sue strade, cioè nelle strade della vita, della gioia e della
pace. Il discernimento, infatti, non verte semplicemente sul bene o sul massimo bene
possibile, ma su ciò che è bene per me qui e ora: su questo sono chiamato a crescere,
mettendo dei limiti ad altre proposte, attraenti ma irreali, per non essere ingannato nella
ricerca del vero bene.

7 dicembre (la conferma della buona scelta)

Uno dei segni distintivi di un discernimento positivo è il fatto che esso comunica una pace che
dura nel tempo, una pace che porta armonia, zelo, unità, fervore. Un primo aspetto è se la
decisione viene considerata come un possibile segno di risposta all’amore e alla generosità che
il Signore ha nei miei confronti. Non nasce da paura, non nasce da un ricatto affettivo o da una
costrizione, ma nasce dalla gratitudine per il bene ricevuto, che muove il cuore a vivere con
liberalità la relazione con il Signore.
Un altro elemento importante è la consapevolezza di sentirsi al proprio posto nella vita –
quella tranquillità: “Sono al mio posto” -, e sentirsi parte di un disegno più grande, a cui si
desidera offrire il proprio contributo. Un altro buon segno, per esempio, di conferma è il fatto
di rimanere liberi nei confronti di quanto deciso, disposti a rimetterlo in discussione, anche a
rinunciarvi di fronte a possibili smentite, cercando di trovare in esse un possibile
insegnamento del Signore. Questo non perché Lui voglia privarci di ciò che ci è caro, ma per
viverlo con libertà, senza attaccamento. Solo Dio sa che cosa è veramente buono per noi.

Il discernimento nella vita quotidiana familiare

Domenica 18 Dicembre 2022 al Salone Centro Pastorale, via G. Pascoli n. 1, Montesilvano (PE)

Questo il programma:

  • Ore 11.00 – Saluti e Accoglienza
    • Barbara e Felice Scarlatella (presidenti A.MAR.LUI.)
  • Saluto Arcivescovo
    • Mons. Tommaso Valentinetti
  • Eco Incontro Monfiale per le Famiglie
    • Monica e Ruggero Gravina
  • Testimonianze dei coniugi
    • Patrizia e Pierpaolo Pecoriello
    • Malgorzata e Leonardo Trizio
  • Ore 18.00 Santa Messa
    • Parrocchia San Giovanni Apostolo
      Celebrante don Emilio Lonzi (Assistente A.MAR.LUI.)

Per collegamento ZOOM

Id Riunione: 82382489353

Passcode: 808983

Fonte ACI Stampa

CITTÀ DEL VATICANO , 31 maggio, 2022 / 2:00 PM (ACI Stampa).- 

“Con grande gioia vi annuncio, in accordo con il Dicastero per i Laici la Famiglia e la Vita, che i Beati coniugi Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi saranno i patroni del X Incontro Mondiale delle Famiglie, che avrà luogo a Roma dal 22 al 26 giugno 2022″. Lo scrive in una lettera alla diocesi il Cardinale Vicario Angelo De Donatis in preparazione al Meeting che si apre il 22 giugno. 

“I coniugi Beltrame Quattrocchi – scrive il cardinale- furono la prima coppia di sposi beatificata dalla Chiesa Cattolica, il 21 ottobre 2001, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro, alla presenza dei figli Tarcisio, Paolo ed Enrichetta. La vicenda dell’intera famiglia, che trascorse a Roma la maggior parte della propria vita, appare ancora oggi come un’autentica, credibile e attuale testimonianza di amore coniugale. Il loro matrimonio, celebrato il 25 novembre del 1905 nella Basilica di Santa Maria Maggiore, fu vissuto in un costante cammino di crescita spirituale.

Nella loro unione sponsale, Luigi e Maria accolsero con fiducia e con gioia il grande dono della vita. Furono infatti quattro i figli che allietarono il loro matrimonio e che i due coniugi, animati da una fede viva, educarono al Vangelo sin dalla più tenera età. I primi tre abbracciarono la vita consacrata: Filippo divenne monaco benedettino con il nome di don Tarcisio; Stefania entrò al Monastero delle Benedettine del Santissimo Sacramento di Milano e prese il nome di suor Cecilia; e Cesare, che si fece Padre Trappista con il nome di Paolino, è candidato agli onori degli altari.

L’ultimogenita Enrichetta, laica consacrata, dichiarata Venerabile da Papa Francesco il 30 agosto 2021, trascorse la sua vita sempre al fianco dei genitori, in perseverante preghiera, consacrandosi al Signore nel servizio al prossimo.

Ai coniugi Beltrame Quattrocchi va anche il merito di aver creato la prima esperienza di itinerari vocazionali che aiutassero i giovani a comprendere la bellezza e l’importanza del Sacramento del Matrimonio oppure ad orientarli verso la scelta della vita consacrata. Furono di fatto gli iniziatori della Pastorale Familiare nella Diocesi di Roma.

Vi esorto a cogliere l’esempio e la testimonianza della famiglia Beltrame Quattrocchi, che incarna il tema del prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie, “L’amore familiare, vocazione e via di santità”. Edificati dalla loro testimonianza di fede, affidiamo ai beati Luigi e Maria tutte le famiglie del mondo, soprattutto quelle ferite e in difficoltà, provate dalla povertà, dalla malattia e dalla guerra. Alla loro intercessione affidiamo la preparazione e lo svolgimento dell’Incontro e i copiosi frutti spirituali che il Signore, attraverso questo evento ecclesiale, vorrà elargire.

La Madonna del Divino Amore, presso il cui Santuario riposano le spoglie dei Beati, vegli sulle famiglie del mondo con la premura e la tenerezza con cui ha vegliato sulla Famiglia di Nazareth“.

Dopo il Rosario don Emilio celebrerà la Santa Messa in onore dei Beati Luigi e Maria!!!
Penso sia proprio una grande grazia questa possibilità che la nostra Mamma Celeste ci ha donato !!!
Pregheremo in comunione “diretta” proprio nel giorno della loro festa!!!!

Il 28 Novembre 2021 alle ore 15.30 in streaming su piattaforma ZOOM ci sarà il XI Convegno Nazionale A.Mar:lui.

Il convegno verterà sulla “Donna e Mamma” e ci saranno i sefguenti interventi:

Mons. Tommaso Valentini

Arcivescovo di Pescara – Penne

Monica stavole e Ruggero Gravina

Claudia Koll

Attrice

Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordia

Riconciliarsi con i fratelli e con le sorelle (Cf. Mt 5, 23-24)

Un anno che si conclude è sempre tempo di “bilancio”! Il 2020 chiude con un pesante “passivo”, ma vogliamo guardare oltre, come Luigi e Maria si sono detti tante volte: “Guardare dai Tetti in Su'”!
Con questo auspicio, auguriamo a ciascuno di Sperare in Meglio, di Agire e di Pensare che con l’amore e la perseveranza di Dio dopo il tramonto c’è una nuova alba!
Buon fine 2020, aspettando di dare il Benvenuto al 2021!!!!

Preghiamo dinanzi al presepe con i personaggi del presepe. Ognuno presterà la propria voce ai vari personaggi.

La Parola di Dio è luce ai miei passi – Buona anti Vigilia di Natale!!!

Attendiamo con gioia il signore che viene – Buona Vigilia!!!

Sono aperte le adesioni, per l’anno 2021 all’associazione A.Mar.Lui. Chiunque volesse può rinnovare o richiedere la tessera, con una offerta libera, e contribuire alle iniziative per divulgare le opere e le virtù dei Beati Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. IBAN: IT22K0760115400001001104106 BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX. Causale: rinnovo tessera o nuova iscrizione indicando nome, cognome, indirizzo completo, e-mail. Ai nuovi iscritti, oltre alla tessera, verrà inviato l’opuscolo sui Beati “L’ordito e la trama” radiografia di un matrimonio.